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Chernobyl 2019 Impressioni

In quest’articolo pubblichiamo le impressioni che ci hanno scritto alcuni volontari che ci hanno aiutato come volontari alla Casa della Gioia qui a Borghetto.

Chiara Redaelli

“Rubo le parole a Lorenzo, che ogni tanto ne sa (quasi) più di me:

Quando si entra per la prima volta nella sala da pranzo della Casa della Gioia di Borghetto, si rimane un po’ scioccati: vi sono ospitati bambini e ragazzi che a causa di una maledetta centrale nucleare sono nati con i problemi, fisici e non solo, più disparati. C’è chi non ha le braccia e si lava i denti usando i piedi, chi non può stare mai seduto, chi ha il volto deformato, e chi più ne ha, più ne metta. Qualcuno può provare la tentazione di fuggire davanti a tanta sofferenza così “concentrata”. 
Eppure, chi ha il coraggio di rimanere 2 minuti deve fare i conti con qualcosa di totalmente inaspettato: quei bambini e quei ragazzi non sono accomunati dall’essere senza braccia, sfregiati o affetti da nanismo. Sono accomunati dalla gioia, dal sorriso e da un’incredibile voglia di vivere!
Inizia così un percorso di conoscenza reciproca, che la differenza linguistica non riesce a frenare, al termine del quale i volontari brianzoli, che forse pensavano di andare a offrire qualcosa, si rendono conto che in realtà hanno ricevuto molto di più: l’affetto di questo gruppo di giovani bielorussi e soprattutto l’insegnamento che si può essere sereni anche nella difficoltà, nella prova, nella fatica.

Vi invito a visitare il sito linkato qui sotto, scoprirete un luogo bello in un mondo che a volte ci sembra sempre brutto.
Chiunque voglia ricaricare le pile del cuore andando per una settimana a Borghetto come “volontario”, che sia giovane o pensionato, è il benvenuto!
E anche chi non se la sente o non ha la possibilità di andare in Liguria, ma apprezza questo progetto, potrebbe far girare la voce, in modo da aiutare i responsabili a far conoscere questa realtà così bella…”

Sara Paradiso

“Weekend di volontariato con i ragazzi orfani disabili di Chernobyl… Un concentrato di gioia e amore indescrivibile…
Li chiamano ‘disabili’ perché sono considerati diversi quando invece la peggiore disabilità è quella di chi si definisce NORMALE ma in realtà ha un cuore che non sa amare incondizionatamente!”